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Mi dispiace davvero tantissimo!
Camilla



"La tv non ha sporcato il rock" intervista

20 novembre 2011
Intervista per "Il Giornale"
Riecco i Bastard Sons of Dioniso "La tv non ha sporcato il rock"
La band di XFactor risorge con un cd dopo l’abbandono della Sony "Ci chiedevano brani da radio. La fama fulminea? Ci ha spiazzato"
No, loro no. Prima suonavano nei club, poi hanno suonato in prima serata e adesso se ne tornano a suonare nei club. La tv? Solo una veloce parentesi aperta tra le parole rock e roll. 

L’hanno chiusa in fretta. E bene che stanno: ascoltate il tiro del nuovo cd Per non fermarsi mai con il volume alto, please. Da X Factor , dove sono arrivati secondi, i tre rockettoni Bastard Sons of Dioniso, tutti venticinquenni, tutti trentini della Valsugana, hanno guadagnato una manciata di fama, un fulmineo grazie e arrivederci dalla Sony e anche un po’ di noia a ripetere sempre che «non siamo un prodotto tv».
Cose che capitano. In fondo la prima delle nuove canzoni- una mitragliata di chitarre con testi che talvolta inciampano nella metrica - è appesa al ritornello preferito da chi decolla dalla televisione: «Avvoltoi sopra di noi...». Però loro, sui palchi e nello studiolo di registrazione costruito dopo X Factor , hanno imparato a volare più alto ancora.
E difatti Michele Vicentini, giusto dopo un concerto al Tunnel di Reggio Emilia, riassume papale papale: «Tutto quel casino ce lo siamo cercato: bastava dire di no subito». Capito?

Insomma riassumiamo, caro Bastard son of Dioniso. 
«In questi due anni ne abbiamo viste di tutti i colori».
Il filo conduttore? 
«La rassegnazione e la voglia di continuare».
Scusi, perché rassegnazione?
«Mica si può spiegare proprio a tutti che non ci ha creato la tv».
Ma come siete finiti a XFactor? 
«Non ci pensavamo neanche ad andarci. Ci ha cercato Magnolia ( la società produttrice- ndr) dopo averci ascoltato su Myspace. Abbiamo detto sì e quindi ce la siamo cercata».
Poi? 
«Lì a X Factor ci hanno trattato come si tratta un prodotto tv. E la visibilità pazzesca ci ha spiazzato. Per fortuna tra noi tre siamo sempre andati d’accordo altrimenti eravamo fritti».
Fa polemica? 
«Assolutamente no».
E oggi? 
«Il novanta per cento di quel pubblico si è dimenticato di noi».
Non si direbbe: continuate a riempire club da cinquecento, mille posti.
«Noi ci manteniamo suonando perché con il cd (che esce per Universo, distribuita da Universal) è già tanto se ci ripaghiamo le spese».
Disco tosto. 
«I nostri modelli sono i Queen of the stone age e i Them Crooked Vultures di Dave Grohl dei Foo Fighters e soprattutto di John Paul Jones dei Led Zeppelin».
Oltre a Ben Harper, questa estate avete fatto da supporter anche a Robert Plant. 
«Gli Zeppelin sono fondamentali per noi. Tanto per dire, siamo andati a sentire i Them Crooked Vultures fino in Germania: incazzati e romantici, bravissimi».
Sono distribuiti da Sony.
«Anche noi abbiamo fatto due dischi con Sony, Amor carnale e In stasi perpetua ».
Totale circa sessantamila copie vendute. Ma poi vi hanno lasciati.
«Giustamente a loro interessava un prodotto radiofonico».
Insomma, chiedevano singoli da trasmettere in radio. 
«Tutto lecito. Ma non siamo capaci di farlo. E ce ne siamo andati ».
E Mara Maionchi? 
«La sua società Non ho l’età ci ha fatto da manager. Poi basta. Ma con lei ottimi rapporti».
E Simona Ventura o Morgan? 
«Mai più visti. Ma non ce n’è stata l’occasione».
Li può rivedere su Sky. Sempre a X Factor. 
«Ho visto i provini a Trento. Ma non ho ancora seguito le puntate ».
Vicentini, nel disco c’è pure una cover dei Beatles. 
«Tomorrow never knows, uno dei brani meno noti di Revolver».
Non conta questo. Conta che risuonare i Beatles è roba da kamikaze. 
«Noi non volevamo. Ma il nostro fonico Gianluca Vaccaro ha insistito per inserirla in scaletta. E sa cosa le dico? In fondo va bene così: ci piace correre rischi».
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