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Purtroppo per problemi di connessione, di pc e soprattutto di tempo, il blog chiude. Non ho più tempo per gestirlo e tutto il materiale che stavo preparando e quello che è presente attualmente è andato perso con il mio computer. Il blog resterà cmq aperto così com'è e navigabile ancora ma al momento non verrà aggiornato. Se riuscirò a ripristinare il tutto torneremo on line!
Mi dispiace davvero tantissimo!
Camilla



TBSOD Story


TBSOD STORY


Si incontrano sui banchi di scuola come Mick Jagger e Keith Richards, Federico, Michele e Jacopo: "spaccano" a X Factor e su internet. Il Trentino si riscopre telegenico e rocchettaro


Chi sono i Bastard
The bastard sons of Dioniso è un power trio nato nel 2003 dall’unione delle esperienze di tre giovani musicisti trentini.
Dopo anni di militanza in svariati gruppi, con questo progetto riescono a trovare sintonia e naturalezza non indifferenti, sorretti anche da una profonda amicizia che lega i tre anche al di fuori della vita artistica. Dal 2004 cominciano le esibizioni live e ad oggi contano circa 160 date in piazze e locali del Trentino, 78 delle quali solo nel 2007.
Il loro genere prende spunto dal rock anni ’70 fino ad arrivare allo stoner contemporaneo, con venature punkeggianti e vocalizzi a tre voci stile Beatles e Crosby Stills Nash & Young.
La particolarità del gruppo è la possibilità di proporre due diversi live set: uno interamente hard’n’roll (chitarra/basso/batteria), l’altro in versione unplugged con chitarre acustiche, nel quale i TBSOD ripropongono pezzi originali affiancando cover di Kings of Convenience, Crosby Stills Nash & Young, Tenacious D e Beatles.
In tre anni vincono i maggiori concorsi trentini, quali Concentratissimo Rock 2005, Girorock 2006, Festival Acustico di Trento 2006, Aspettando Mesiano 2006, Suoni Universitari 2007, mentre si classificano secondi alle selezioni regionali di Arezzo Wave 2007. Da quest’anno cominciano a farsi sentire anche fuori regione, partecipando a eventi più importanti: fra questi anche il Festival delle Radio Universitarie di Padova.
Sono stati più volte ospiti di trasmissioni radiofoniche, per interviste o veri e propri concerti in diretta, negli studi di Radio RAI, Radio Dolomiti, RTT, Radio NBC e Radio Gamma.
Hanno condiviso il palco con artisti di fama nazionale quali: Caparezza, Derozer, Franky Hi-NRG, Omar Pedrini, Gatto Panceri, Labyrinth, Andrea Braido, Federico Poggipollini, Sun Eats Hours, Bikini the Cat, Paolo Benvegnù, Julie’s Haircut, Persiana Jones, Red Worms Farm.
Il gruppo ha all’attivo un album elettrico “Great Tits Heat!” (in meno di un anno sono state vendute quasi 1000 copie solo ai concerti) e uno acustico pubblicato nell’estate 2007, dal titolo “Even Lemmy Sometimes Sleeps”, disponibile nei più importanti negozi di dischi della provincia.Dopo migliaia di quintali scaricati dal loro furgone, dopo migliaia di chilometri macinati in giro per la regione, dopo migliaia di ore di sonno perse e altrettanti sbadigli in cantiere la mattina, per sbaglio, approdano in televisione. Proprio dove non avrebbero mai voluto stare. E invece di scappare, decidono che forse questa occasione può rappresentare l’opportunità per cambiare qualcosa, per iniziare a rockeggiare anche oltre le barriere provinciali. Firmano con Sony Music, esce un EP, “L’Amor Carnale” , che non ha molto di bastardo tranne i due pezzi inediti. Trascorrono l’estate in tour, contemporaneamente registrano il nuovo album (“In stasi perpetua”), il primo vero e proprio album, sempre nel fedele Gulliver Studio in Trentino, con Gaudi nel ruolo di produttore artistico. Per chi ancora crede che siano una boyband costruita, loro rispondono con questo album.

La loro storia
15.08.2003 - Mas dei Gianeti
Tutto ebbe inizio lì dentro: al Mas dei Gianeti, angusta baita nei pressi di Rizzolaga. Sfortunatamente non siamo in possesso di testimonianze fotografiche della prima suonata dei TBSOD. Ricordiamo solo che suonammo cover di AC/DC, Deep Purple, Led Zeppelin, Black Sabbath. Grazie a quella serata capimmo che c’era intesa e il gruppo si formò ufficialmente sotto il nome di The Bastard Sons of Dioniso. Per tutto l’inverno provammo in una cantina a Vigolo, dove presero vita i primi pezzi originali, ma la temperatura sotto lo zero non permetteva delle ottime prestazioni, e ben presto traslocammo tutto a circa una cinquantina di metri di distanza, nella mansarda del mitico Roberto, padre del batterista, dove regnava incontrastata la fornasela! (“stufa a legna” per i furesti). I pomeriggi a incollare cartoni delle uova sulle pareti passarono in fretta, tanto che ben presto arrivò il primo concerto, alla Tana, poi un secondo alle scuole Garbari di Pergine, dove però fummo costretti a cambiare il nome perché troppo volgare: per quella volta fummo gli Old Stcheckena (“Vecchio Accendino”, in una lingua inesistente). Il primo vero concerto arrivò solo nel maggio del 2004, all’AVIS Rock, assieme a Swicers e Roxeen. Non possiamo stare qua a descrivere tutti i concerti, basta andare nella Shows Timeline, perciò cito solo i più interessanti. In luglio ci iscrivemmo al primo concorso, il Sagrock di Verla, dove magicamente ci piazzammo al primo posto e venimmo invitati a suonare all’Happy Ranch in occasione della festa della birra. Due settimane dopo eccoci all’Happy Ranch: un luogo incantato nei pressi del Lago Santo, dove il profumo dei fagioli alla texana ti allieta costantemente. Un bel palco all’aperto, fiumi di bibi, braciole a iosa, e l’impavido toro meccanico. Suonammo alla sera e la nostra esibizione piacque alla gente (soprattutto una canzone dei Darkness che rimarrà il cavallo di battaglia per molto tempo), e venimmo invitati a suonare anche la sera dopo: non posso descrivere cosa succedette la seconda sera perché non è educativo, diciamo solo che suonammo e alla fine del concerto ci rifecero suonare cover degli AC/DC. Vennero altri concerti, ma il salto di qualità arrivò quando venimmo chiamati a sostituire un gruppo al Concentratissimo Rock 2004, e facemmo una buona impressione. Il primo concerto indipendente arrivò a novembre al Club Caribe di Mattarello. Per tutto l’inverno non uscimmo dalla sala prove, cercando di creare e curare meglio le nostre canzoni, fino al febbraio 2005, quando decidemmo di fare il nostro primo demo al Centro Musica di Trento. Questo demo fu di grande importanza nei mesi successivi, perché riuscimmo finalmente a farci un po’ sentire, tanto che ci chiamarono ad esibirci in numerose occasioni. Passammo per il Talpa e il Chalet de la Mot a Pinè, dove ci sentì per la prima volta il Caio, che si innamorò del nostro grezzo rock e ci seguì (e ci segue tuttora) in tutti i concerti che seguirono. In concomitanza con gli esami di maturità decidemmo di imparare un piccolo repertorio acustico, (con cover di Led Zeppelin, Kings of Convenience, Bon Jovi, Nirvana, e pezzi nostri) da proporre alla Festa della Musica Europea di Arco. Durante l’estate 2005 partecipammo a svariati concorsi, e al più importante, Concentratissimo Rock 2005, vincemmo la categoria brani originali, mentre i leggendari Full Stop dominarono sulle cover con un tributo ai Deep Purple. Un’anno dopo il primo concerto all’Happy Ranch, ci ripresentammo ed fu nuovamente una splendida serata. Il concerto più folle si tenne al Club Caribe il primo Ottobre 2005 dove regnò l’anarchia.

Il significato del logo: "Zo do dei" (giù due dita)
Il logo de "The Bastard Sons Of Dioniso" presenta un lettering chiaramente ispirato a caratteri tipografici di zeppeliana memoria. Le due mani con le dita a V non si riferiscono al segno di vittoria, bensì ad una nota esortazione popolare usata quando, in presenza di qualcuno che ha passato la soglia di tolleranza alcolica, lo si induce a utilizzare due dita onde stabilizzare uno stato generale di salute momentaneamente compromesso. Da ciò, anche il titolo del primo brano inciso dai Tbsod: l'inedito "Down two fingers" (Zo do dedi = giù due dita).
Inoltre il font utilizzato per scrivere il logo si chiama Avenida Font, scaricabile a pagamento a questo link clicca qui

Di cosa parlano i testi dei Bastard?
Jacopo: "Si basano su nonsense, perchè è bello unire delle parole con sensi lontani. Oppure raccontano di serate divertenti che abbiamo passato o di personaggi strani. L'è una demenza tra noi. Per esempio "Vorrei spazzolarti contropelo" è una frase che se la dici a una ragazza è una cosa bruttissima, una cosa fastidiosa. Ma è la prima riga del nostro pezzo.
Federico: "Abbiamo cercato sul vocabolario "camporella" e abbiamo trovato la frase idiomatica "voglio rotolarmi nel fieno", così abbiamo messo nel nostro testo la frase "I wanna roll in the hay"."
Jacopo: "Il nostro primo album si chiama "Great Tits Heat!" che sembre Greatest Hits Hits ma significa "Grandi tette scaldano". All'inizio scrivevo in inglese perchè così mia mamma non capiva che cosa dicevo."
Federico: "Un mucchio di doppi sensi, che in inglese non significano niente, ma che tradotti letteralmente suonano. Tipo "By the way from the way", "A proposito della via"."
Insomma i vostri temi sono sesso alcol e rock'n'roll.
Jacopo: "No dai... si comunque..."




Jacopo Broseghini - "Jappy"

.Biografia.
Nel cuore dell'altipiano di Pin é (mt 1000 slm, grande centro turistico sportivo polifunzionale, col lago verde, il rally di S.Martino nonché il Piné Rock), la vigilia della vigilia di Natale del 1986 viene riposto nella culla un gaio fanciullo dai tratti paciosi, che grazie alla nonna Bruna (in onore del tiranno decapitato che spadroneggiava nelle terre feudali pinetane nell'epoca oscura dell'età di mezzo) risulta all'anagrafe Jacopo Broseghini. All'età di 5 anni scopre che lo strano ed arcaico mobile di legno riposto in un angolino del soggiorno non è una semplice scarpiera-fioriera, bensì un pianoforte. Da quel momento ogni suo pensiero sarà associato alle sette note (compreso il si#). Alla precoce età di 7 anni scopre grazie all'amatissimo cugino "El Cirio" l'emblema del rock: gli AC/DC. Il bigottismo pat-materno impedisce al giovane pinetano di recarsi all'evento della vita : gli AC/DC in concerto al Palaonda di Bolzano. Nonostante la delusione ed i suoi teneri 7,5 anni di età non demorde, gli AC resteranno per sempre nel suo cuore e deciderà di donare anima e corpo al Rock. Comincia da autodidatta lo studio del basso elettrico, militando in svariati gruppi composti sempre dai medesimi membri: passò dai Sin City ai Silver Tears, dai Sons Bastard of Dioniso ai Motorbreath. Ma con questi gruppi la cultura musicale non progredisce, anzi, si preferisce dilettarsi nell'arte del Gomito Alto, come impongono usi e costumi pinetani. Sarà la scelta degli studi medio-superiori all'I.T.I. Michelangelo Buonarroti via Brigata Acqui 15 a dare una svolta radicale alla sua vita. Grazie alla nuova attività di "marinaio" entra in affinità con l'esimio collega Federico Sassudelli, costruendo un'amicizia basata sul Rock e sul QB Bar (grazie Laura!!!). Dopo una breve militanza nel ben noto complesso LDF nasce in lui un profondo desiderio di esprimere con musica propria i pensieri che lo assillano (figa) e per questo trova sostegno in Fede. La scelta di entrambi di diventare periti edili li porta alla conoscenza del terzo soggetto (Michele Vicentini). Dopo un anno di intensi studi e di approfondimento dell'amicizia (prime encicliche papali Rerum Novarum assieme) decidono di darsi appuntamento alla Madonna di agosto 2003 al leggendario Mas dei Gianeti. Nascono i TBSOD e tutto il resto è storia.

.Dai Giornali.
In quel di Pinè, a cinque anni scopre con grande disappunto che il mobile posto in un angolo del soggiorno non è una scarpiera ma un pianoforte. è così che impara le note musicali, comprensive - dicono - di un misteriosissimo Si diesis. A sette anni, anzichè trastullarsi con i cartoni animati e merendine, si consacra provvidenzialmente ad un'adolescenza metallica, nel nome dei sempiterni AC/DC.
Tuttavia quando decide di imbracciare uno strumento, giudica blasfemo suonare lo stesso strumento di Sant'Angus Young, perciò ripiega sul basso. Gruppi precedenti: Sin City, Silver Tears, Motobreath.



Federico Sassudelli - "Fede"

.Biografia.
Prima del disastro di Chernobyl, sotto una soffice ma quasi abbondante coltre di 2 metri di neve, la comunità vigolana vede risplendere una festosa e luminosa cometa sopra via Baloti (sotto ‘n do che abitava l’Angelica): un piccolo soldo di cacio rompe la porta di Olly facendosi strada con un paio di ProMark Mike Portnoy Signature (da qui la sua attitudine ad aprire porte). Papi Roberto cominciava tragicamente a vedere la sua folta chioma diradarsi a causa della malaugurata abitudine del pupo ad arrampicarsi sulle corde della sua Takamine ed a slegnare una fasulla microbatteria Bontempi sul pè d’oca del giroscale, canticchiando allegro Enrico Ruggeri. Per distoglierlo da questa chiassosa attività la Olly lo spedisce a 7 anni a studiare la teoria musicale alla Banda di Vigolo Vattaro. Dopo un anno di smarrimento nel limbo dell’armonia può finalmente sfogare tutto il suo desiderio musicale nella tromba e sul rullante. Anni d’oro…molte marce…grandi concerti e gratificazioni…ma tutto ciò non bastava. A 13 anni, spinto dalle vibrazione del padre che dal Brasile raggiungevano Vigolo, comincia a suonare una chitarra trentennale scordata ispirato dalle sonorità latine di Carlos Santana. Poco dopo forma il primo gruppo: gli LDF. Nello stesso periodo entra trombando al conservatorio e si licenzia in teoria e solfeggio musicale. La scelta del percorso d’istruzione lo porta ad una lenta ma efficace distruzione: l’assenteismo scolastico comporta l’inevitabile conoscenza di Jacopo Broseghini. La decisione di diventare perito edile lo porta a conoscere Michele Vicentini, con il quale intraprende un’esperienza anni ’70 con i Take it Easy, e successivamente il rock alternativo degli Swicers, con Martina Vivian al basso (grazie Martina!!). Partecipa all’appuntamento della Madonna d’agosto 2003 al leggendario Mas dei Gianeti. Nascono i TBSOD e tutto il resto è storia.

.Dai Giornali.
Appena settenne viene spedito da parenti illuminati a studiare teoria musicale presso la banda del suo borgo natio, Vigolo Vattaro. Sottratto in extremis ad un'overdose di marce e marcette in divisa (suona la tromba), a tredici anni imbraccia una chitarra scordata e tra i ghiacci eterni della Vigolana sogna di essere un caliente Carlos Santana.
Qualcuno lo vede passare per il conservatorio dove pare si licenti in teoria e solfeggio musicale. Poi arriva la batteria, ma questa è storia recente. Gruppi precedenti: LDF, Take it easy, Swicers.



Michele Vicentini - "Wice"

.Biografia.
Esce dall’Adri il 10 ottobre ’86, dopo una nefasta eliminazione ai mondiali del Messico, mentre già papà Lino immaginava le bislacche avventure del Zock Gruppe e il fratellone si dilettava a disseminare denti sul campo da hockey perginese catalogandoli con minuziosa perizia. Dopo un’infanzia trascorsa a costruire città-giardino per scarafaggi stercorari e studiando metodi di eliminazione di massa per topi, mamma Adri lo manda alla Civica Scuola Musicale Camillo Moser contro la sua volontà: “Al trombon no te podi cantarghe drio, borsa!! Te fai chitarra!!”. Il piccolo Michy si sottomette agli ordini supremi e quindi, in terza elementare, intraprende gli studi liutistici. Dopo 5 anni la classica di Leo Brouwer gli fa un po’ girare i chitarrini e lo zio Moleta lo prende sotto braccio prestandogli un’elettrica Ovation Celebrity con annessa pedaliera Boss. E’ il primo incontro col mondo contorto del rozzo distorto. Dopo una lunga e travagliata carriera nell’Hockey Pergine molla tutto per diventare l’ennesimo “borsa punk-rock”, formando il primo gruppo: gli Avio SD. Cambiano i nomi ma non la sostanza: Avio, Sloths, Accidia…ma è il solito e menoso punk. Passano gli anni e i ditini si svegliano…il provetto servo della gleba sbarca nello psichedelico mondo degli anni ’70: si spara i Deep e gli Zeppelin grazie all’incontro sfavillante con Federico Sassudelli. Il loro idillio li porta alla nascita dei Take it Easy. L’ondata alternativa lo travolge e riposti nell’armadio zeppe, pantaloni a zampa e capelli lunghi, fonda gli Swicers, con i quali vivrà momenti di intensa soddisfazione. Successivamente Jacopo gli fa scoprire il magico mondo di Angus e co, invitandolo all’appuntamento del 15 agosto all’epico Mas dei Gianeti. Nascono i TBSOD e tutto il resto è storia.

.Dai Giornali.
In terza elementare, una lungimirante genitrice lo invia alla Civica Scuola Musicale del suo paese, Pergine Valsugana. Stroncata sul nascere la sua sconcertante passione per il trombone, passa cinque anni a pizzicare sei corde di plastica. Fino a che un munifico zio gli mette in mano una chitarra con uno strano filo nero. Eccolo pronto alle predizioni del punk. L'incontro con Fede nei "Take it easy" lo riconverte, riportandolo sulla retta via del rock anni Settanta. Gruppi precedenti: Avio, Sloths, Accidia.



FONTI INFORMAZIONI:



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