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Mi dispiace davvero tantissimo!
Camilla



Tre allegri trentini. Intervista

10 agosto 2011
L'intervista rilasciata a Trentinomese di Agosto, trovata da ISAX e pubblicata sul forum dei Bastard e da alessia93t che ha scovato l'intervista completa

Tre allegri trentini, amici grazie alla passione per le sette note 

intervista e foto di Gianfranco Gramola | Susà di Pergine (Trento) 21.3.2011 

Ho incontrato il simpatico trio trentino a Susà di Pergine, nel loro covo (un po’ in disordine e stracolmo di strumenti musicali, bottiglie di birra e in un angolo la macchina per il caffè espresso), dove suonano, provano e scrivono le loro canzoni. E’ un via vai di amici e di simpatizzanti. Loro sono come li vedi in tv, spontanei, semplici, molto alla buona, però molto pignoli per quanto riguarda la musica. Sono dei perfezionisti, come veri professionisti. Dei trentini veraci, con i piedi ben saldi per terra, tanto per capirci.



Com’è nata la passione per la musica, chi ve l’ha trasmessa?
(Michele) Ho iniziato a suonare alla Scuola Musicale di Pergine, che avevo sette anni, perché mi hanno mandato i miei. Agli inizi non avevo tanta passione. Poi ho portato avanti il discorso musicale con i primi gruppetti alle scuole medie e pian piano ho cominciato a raccogliere la musica, ad apprezzarla, ad avere un gusto personale e a farne un mondo tutto mio, composto dalle sette note. Emozioni che poi abbiamo messo nelle nostre canzoni. In famiglia non ho nessuno che canta o meglio mio nonno nel coro del Castel Pergine.
(Federico) Io, al contrario di Michele, ho tutta la famiglia e i parenti immersi nella musica. Ho iniziato a suonare la tromba nella banda di Vigolo Vattaro, mi sono iscritto al Conservatorio, dove ho fatto qualche anno, nel frattempo mi sono avvicinato allo strumento della batteria e alla chitarra, come autodidatta. Ho fondato qualche gruppetto con degli amici e poi con Michele e Jacopo abbiamo iniziato a suonare seriamente dal 2003. Eravamo in classe insieme. Adesso la chitarra la suono raramente, ho mollato la tromba, per dedicarmi seriamente alla batteria.
(Jacopo) Anch’io ho iniziato grazie alla mia famiglia, perché abbiamo il pianoforte a casa, ho fatto un corso appunto di questo strumento, poi sono passato al basso e cerco di suonare un po’ di tutto.

Temete più il giudizio dei vostri genitori o dei fans?
(Jacopo) Il penso che il giudizio di mio padre sia il più importante.
(Federico) Anch’io, perché mio papà era un musicista e quindi è un intenditore. Fra l’altro ho iniziato a suonare anche perché in casa avevo tutti i strumenti del suo vecchio gruppo. Lui viene vederci in quasi tutti i concerti in zona. Sicuramente se mio papà è concento di come e cosa suoniamo, sono soddisfatto, viceversa mi dispiace molto.

Ricordate il vostro debutto?
(Federico) La prima volta è stata in un centro sociale, in un locale sotto terra. C’erano una trentina di persone e salutavamo un’amica che partiva. E’ stata una bella festa e anche un bel debutto in pubblico.
(Jacopo) A me sembrava che il debutto è stato al pub “La Tana” di Pinè.
(Michele) Non è stato a Verla?
 (Federico e Jacopo) No!

Quante ore al giorno dedicate alla musica? 
(Jacopo) Dipende dagli impegni di ciascuno. Non è che abbiamo orari prefissati o un cartellino da timbrare. Ci sono dei periodi che suoniamo, scriviamo e proviamo musica per otto ore, altri meno. A volte stiamo su anche di notte a scrivere, specialmente quando abbiamo qualche idea che dobbiamo sviluppare o un disco in uscita.

Qual è il vostro giudizio in merito all’esperienza di X Factor? 
 (Michele) E’ stata una bella esperienza e basta, nel senso che abbiamo avuto delle cose positive, qualcuna più spiacevole e qualche critica. Una cosa positiva è che ci ha dato la possibilità di suonare a livello professionistico e a farci conoscere in tutta Italia. Ci ha dato molta notorietà.

A X Factor avete notato invidia o rivalità fra concorrenti?
(Federico) No! Assolutamente.
(Jacopo) Siccome ci siamo comportati sempre in maniera corretta e onesta con tutti, gli altri, con noi, si sono comportati di conseguenza. Siamo stati sempre aperti in tutte le situazioni, parlando di cosa ci succedeva, perché non avevamo niente da nascondere, e loro ci hanno dato il loro lato positivo, ci siamo divertiti ed è stata una bella esperienza.

Hanno scritto qualcosa che vi ha dato fastidio? 
 (Jacopo) Sinceramente a me non hanno dato fastidio le critiche, specialmente fatte da persone che non ci conoscono o meglio ci conoscono poco. Alcuni possono pensare male come io penso male di certe cose, anche se posso sicuramente sbagliare. Una volta sola mi sono arrabbiato di brutto, durante una partita, dove uno ha dato della puttana a mia madre, mentre ero in porta a giocare. Magari quando parlano di musica, all’inizio dai un po’ di credito alle parole di qualcuno pensando che ti giudichi dal punto di vista di quello che stai facendo, come un operaio che fa su un muro e gli dicono che quel muro è storto. In quel caso stai parlando del suo lavoro, non della persona. In questo ambito, parlare del lavoro con un consiglio o una critica costruttiva oppure un semplice insulto, può far arrabbiare anche la persona più calma del mondo.
(Federico) A me da fastidio semplicemente la gente che si permette di criticare senza sapere la realtà, senza prima approfondire.

Il complimento più bello? Chi ve l’ha fatto?
(Michele) Più che complimento direi che la cosa bella è stato il supporto con delle persone del settore con cui ci siamo trovati negli ultimi anni. Parlo di fonici, tecnici, musicisti che apprezzano quello che facciamo e la nostra musica.

I vostri genitori che futuro sognavano per voi? 
(Jacopo) Penso che i confini non erano ancora definiti. Loro speravano che mi andassero bene le cose in qualsiasi scelta avessi fatto. Non mi hanno mai ostacolato, anzi mi hanno sempre permesso di fare scelte che mi hanno fatto pensare e riflettere. Poi mi hanno sempre lasciato libero di decidere, però sempre pronti a darmi un suggerimento.
(Federico) Libertà assoluta di decidere del mio futuro.
(Michele) Idem.

Che lavoro fanno i vostri genitori? 
(Jacopo) Ingegnere e la mamma infermiera.
(Federico) Mio papà ha una falegnameria.
(Michele) Meccanico e la mamma fa la casalinga.

Quali sono i vostri idoli musicali?
(Michele) Abbiamo dei gusti abbastanza in comune, tipo quelli della musica anni ’70, anche per un aspetto affettivo, perché quando avevo 17 anni ho iniziato ad ascoltare la musica di quegli anni, tipo Led Zeppelin, Deep Purple, Rolling Stones, ecc… Questi mi hanno aperto un mondo a livello di ascolto e soprattutto musicale. Amiamo molto anche il rock moderno. Come musica leggera ci piace il folk americano, tipo Crosby, Still, Nash e Young, per intenderci.
(Federico) A ma piace tantissimo la musica popolare. Sono un po’ la zoccola del gruppo ( risata ). Adesso sono preso tantissimo e te lo confermo, per Max Pezzali ( altra risata ).

Ora che siete famosi, come vivete la quotidianità?
(Federico) Alla fine siamo sempre insieme e viviamo quasi tutti i giorni in sala prove.
(Jacopo) Viviamo la quotidianità quasi come prima, non è che ci siamo montati la testa. Viviamo con i piedi per terra.

Coltivate qualche hobby? 
(Federico) Gioco a calcio nella Vigolana, la squadra del mio paese, nel ruolo di punta. Inoltre sono uno sfegatato juventino.
(Jacopo) Io suono e basta. E’ la mia passione.
(Michele) Anch’io suono. Anche quando sono a casa o suono oppure butto giù quattro righe per una nuova canzone.

Con il successo sono cambiate le vostre amicizie? 
(Michele) Abbiamo avuto e frequentiamo sempre gli stessi amici di sempre.

Come siete messi a “morose”?
(Michele) Niente, nisba, non ce l’ho ( risata ).
(Federico) Io ce l’ho.
(Jacopo) Anch’io.

Una cosa seria? 
(Federico) Si!
(Jacopo) Si!

Avete fatto i testimonial ADMO. Fate anche volontariato o altro? 
(Federico) Su quel fronte lì, si, perché loro erano partners sponsorizzatori di un nostro concerto a Predazzo. Ci hanno semplicemente chiesto se vogliamo fare da testimonial e ci siamo iscritti alla banca dati della ADMO di Trento, per diventare donatore di midollo osseo. Visto che era una cosa molto utile, che puoi fare del bene a chi sta male, l’abbiamo fatto veramente con il cuore. Tutto questo con un semplice prelievo che identifica la compatibilità del midollo osseo.
(Jacopo) Siamo anche supporter di Unimondo, un’altra associazione che parla di informazione. Le persone, da quando nascono, vivono in un mondo di informazioni che non si riescono a filtrare veramente e a sapere su quello che è giusto o sbagliato. Loro non hanno la presunzione di dire quello che è giusto o sbagliato, ma fanno una raccolta in questo libro di scritti di persone che hanno studiato e di tecnici del settore, su tantissime materie diverse tipo la fame nel mondo, sulle energie, ecc… Perché sono situazioni che se tu le guardi al telegiornale, non riesci a capire fino in fondo, e anche se le studi a scuola non riesci ad approfondire quelle del giorno d’oggi, perché studi la storia. Per farti un’esempio io sono un po’ ignorante sulla storia a breve termine, a parte la guerra mondiale, perché c’è un pezzo di storia che onestamente ho saltato quando ero un ragazzino e solo quando ho fatto l’Università ho avuto la possibilità di studiare dei passaggi che mi ero effettivamente perso. Però della storia contemporanea è molto difficile avere delle informazione più dettagliate, tipo sull’effetto serra, cos’è e cosa comporta per la razza umana, ecc… Perché uno ne parla così, vagamente, e alla fine diventa un’idea come può o non può essere.
(Michele) Questa associazione ha un sito internet che è www.unimondo.org e che viene aggiornato ogni giorno con informazioni di attualità.

Ricevete molte lettere dai fans?
(Federico) Ultimamente poche.
(Michele) Più che lettere riceviamo e-mail. In realtà arrivano al gruppo, però alla fine rispondo io. Mio fratello comunque gestisce il sito e filtra le lettere.

Un messaggio curioso? 
(Jacopo) E’ successo l’altro giorno. Ero al ristorante e mi è arrivato un bigliettino scritto da una bambina di 4 anni. Ecco cosa c’era scritto: Ciao Jacopo, non sei solo il mio preferito, ma anche di Greta, la mia miglior amica, che è qui presente. Vorremmo che tu fossi nostro fratello e vorremmo avere da te anche una foto, appena hai finito di mangiare, insieme a noi. Un bacino e grazie. Ciao. Lucia e Greta”.

Se vi proponessero un reality, ci andreste? 
(Federico) Dipende. Andrei volentieri all’Isola dei Famosi solo per dimagrire un bel po’(risata). (Jacopo) Diventeresti un cannibale (risata).
(Federico) Scherzi? Stare lì un mese, dimagrisci 7/8 chili e vedrai che figurino.
(Michele) Non mi interessano i reality tipo l’Isola.

Un vizio e un pregio? 
(Michele) Un vizio è il fumo. Il pregio…
(Jacopo) Bere ( risata)
(Michele) Il pregio devono dirmelo gli altri qual è, no?
(Federico) A parte il fumare, ho il vizio di dormire troppo. Vado a dormire molto tardi e di conseguenza dormo fino a tardissimo.
(Jacopo) Io ho tanti vizi e tanti pregi (risata).

Chi portereste con voi su un’isola deserta?
(Michele) A parte la chitarra e la morosa se ce l’avessi.
(Federico) Un pallone da calcio, con la pompetta per gonfiarlo. Dopo un anno divento come Cristiano Ronaldo (risata).
(Jacopo) Mi porterei villa Savoye (è una villa vicina a Parigi ed è una delle opere più celebri di Le Corbusier), tutta arredata e con scorte di cibo per l’eternità, la mia sposa, due o tre amici…
(Michele) Scusa, lui ha detto una cosa, altrimenti anch’io mi porto dietro alcuni amici, una cassa di birra, un mazzo di carte, ecc…

Avete un sogno nel cassetto? 
(Michele) Riuscire ad andare avanti a suonare e a vivere di musica. Non abbiamo l’ambizione di suonare fino a 70 anni, però suonare fino a che la passione di sostiene.
(Federico) Si! E’ il nostro sogno comune.

Una trasmissione televisiva che vi piace molto? 
(Michele) Guardiamo molto i documentari di storia, perché sono sempre piacevoli e interessanti e soprattutto è cultura.
(Federico) Dove abito prendo pochi canali. Quando posso guardo le repliche di Annozero di Michele Santoro sul computer. Quando posso, guardo o registro “Le Iene”. Che figata.

Progetti? 
(Federico) Finire il disco nuovo, sperando che piaccia e che abbia successo.

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