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Mi dispiace davvero tantissimo!
Camilla



«Duello» online sul futuro dei Bastard

15 marzo 2011
Nuovo articolo sul sito dell'Adige [**fonte articolo**]

«Duello» online sul futuro dei Bastard
TRENTO - Che l'addio alla Sony non fosse destinato a passare inosservato era scontato; meno il fatto che attorno alla mossa dei Bastard Sons of Dioniso si accendesse un vero e proprio dibattito. Da una parte i fan che appoggiano i tre musicisti, dall'altra tutti coloro che non hanno mai apprezzato l'ascesa del gruppo. Uno specchio della polemica è la discussione che si accesa attorno all'ultimo «post» pubblicato nel «Blog'n'roll» sull'Adige on line: «Bastard: un doppio addio per un futuro più libero». Un titolo che sottolinea come la scelta dei Bastard sia stata dettata dal desiderio di aprire un nuovo capitolo del loro percorso artistico e di chiudere quello legato ad «X Factor». Il tutto senza eccessive polemiche e con una certa signorilità sia verso la Sony sia verso Mara Maionchi . Tanti gli interventi piovuti sul sito, fra cui anche quelli di Michele Vicentini e Federico Sassudelli, chitarrista e batterista della band, che hanno detto la loro reagendo agli attacchi.

Un lettore di Rovereto, sulla scelta di lasciare la Sony scrive: «Sarebbe come se un calciatore diciottenne arrivato fortunosamente alla corte rossonera, decidesse di abbandonare il Milan e andare a giocare nel Trento, perché ha "strategie diverse". Sono proprio dei bei volpini!». C'è anche chi usa metafore ittiche: «I Bastard sono come cavedani che si dibattono nel carniere - sottolinea Vincenzo - hanno stufato, che vadano a lavorare. Ora i ragazzi ascoltano prodotti usa e getta e i reality producono gruppi destinati a finire nel dimenticatoio. Questi gruppi non ci stanno, si dibattono nel carniere come cavedani appena catturati, ma non c'è verso. Il loro destino è segnato, è come un marchio d'infamia, sei il prodotto di un reality, famoso senza fare fatica».

Molti, però, apprezzano la mossa dei Bastard, come il lettore che si fa chiamare Mozart : «Sono un vecchio fan dei Bastard. Uno di quelli che li ha seguiti prima che andassero in tv, quando ancora suonavano nei piccoli locali trentini e non in mezzo a migliaia di ragazzine urlanti. Non li ho più seguiti dopo aver sentito "Zwang Song" in italiano. Ma dopo questa bella notizia, non è detto che non ritorni sui miei passi sperando in un ritorno alle origini». L'armata bastarda, con gangli in tutta Italia, si mobilita con i messaggi di Prateriarossa, Rockando («Mi sa che c'è sempre la solita invidia nei confronti dei Bastard. Saranno più liberi!»), WICEversa e Bibivincentina : «Siamo alle solite: sempre a criticare le loro scelte. Prima per essere andati ad "X Factor", poi per la Sony… Vergognatevi, loro sono tre musicisti che fanno le loro scelte dopo aver visto e ponderato. Lasciateli in pace!».

Nell'agone scende, come detto, anche il chitarrista Michele Vicentini che all'accusa di essere dei volponi replica: «In questo ambiente ho potuto notare (lo immaginavo già, ma da un paio d'anni ne ho la conferma) che sono tutti dei gran volponi.Magari, dico, noi fossimo almeno dei volpini!». E poi sottolinea: «Io ho lavorato come saldatore. Era bello, certo… ma quello che faccio adesso mi piace di più e mi fa anche guadagnare di più. Non penso ci sia niente di male». Da Vigolo Vattaro arriva la replica del batterista della band, Federico Sassudelli , che sceglie lo stesso linguaggio dialettale del pungente Rubens Saccom : «Preferisco andare avanti facendo quello che mi piace… Accetto qualsiasi commento contro di me e di noi per qualsiasi divergenza artistica e/o simili, ma che abbia un minimo di senso. Ben vengano le critiche che ci fanno migliorare, ma con cognizione di causa e senza chiacchere inutili!».

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