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Roma e Milano non si dimenticano
Bastard promossi all'esame dei mostri
Michele racconta i concerti con Harper e Plant
Non è da tutti condividere le assi del palco con dei "mostri sacri" del gotha della musica come Ben Harper, il chitarrista per eccellenza e Robert Plant, la voce dei Led Zeppelin. Ne sono ben consapevoli i TBSOD che a Roma e Milano hano suonato come band spalla delle uniche due date italiane di Robert Plant, ospite del tour di Ben Harper.
Un circa quindicimila bigleitti venduti per ciascuno dei due concerti rende l'idea del'evento a cui i Bastard assieme all'amico Anansi con loro sul palco hanno reso onore, stando ai commenti e ai resoconti che girano sul web di chi ha assistito al concerto ed era sotto quel palco.
Un'emozione che per MV che parla anche per J e F, è ancora forte. Un esame che rende ancor più consapevole la band di aver scelto la strada migliore per loro è di andare nella direzione giusta.
Vuoi raccontare come è stato salire sul palco di ben Harper e Robert Plant?
Avevamo fatto un viaggio sotto il sole ed eravamo cotti quando siamo arrivati all'ippodromo, ma quando abbiamo visto il palco siamo rimasti impressionati da quanto era grande. Abbiamo fatto il soundcheck dopo Harper e Plant: il loro staff inglese è stato gentilissimo e molto professionale. Non sapevano del gruppo spalla eppure ci hanno aiutato in tutto, devo ammettere che in Italia te lo sogni spesso un'attenzione del genere.
Ma Harper o Plant li avete incontrati?
Solo Ben Harper che è stato molto disponibile e si è fermato per una foto e con Stefano (Anansi) ha pure parlato e lui voleva l'autografo sulla lap-steel. Stare accanto ad un personaggio del suo livello intimidisce. La soddisfazione è che a fine esibizione i tecnici e tutti hanno detto che il nostro concerto è piaciuto e anche il pubblico ha apprezzato le nostre canzoni. Alla fine del nuovo disco abbiamo solo fatto "Avvoltoi" perchè le altre vanno provate ancora per padroneggiarle alla perfezione. Invece abbiamo messo in scaletta "Typical Pinè Night"; "Io non compro più speranza" "Alice in Wonderland" "War is over" e poi "Mi pare che per adesso". Con Stefano abbiamo suonato la sua "Carpe Diem" e poi "L'Amor Carnale" però riarrangiato in nuovo modo con lui che fa reggae su noi che invece la suoniamo rock.
L'emozione?
Solo cinque minuti prima di salire sul palco, perchè non voelvamo pensarci. I cancelli erno aperti e quindi ci saranno già state circa cinquemila persone e si sa che di solito i gruppi spalla sono un po' maltrattati perchè non vai ad un concerto per sentirli. Invece dopo la prima canzone la risposta del pubblico è stata buonam, anche di chi entrava, tanto che dopo il concerto alcuni ci hanno avvicinati e nei giorni dopo abbiamo visto aumentare le richieste di amicizia in Facebook... A Roma eravamo un po' rigidi perchè ovviamente era forte la tensione, poi a Milano invece ci siamo sciolti bene ed è andata ancor meglio. E' stato un po' come fare un esame con la commissione esterna.
Adesso?
Abbiamo moltre richieste di live, per cui cerchiamo di suonare più che possiamo in attesa di far uscire il disco. La nostra politica è di construirci il nostro pubblico un po' per volta con i live. Siamo fiduciosi nella strategia che abbiamo deciso di seguire, quella di contare su noi stessi e le persone di cui abbiamo fiducia, al di fuori di meccanismi e a volte oscuri.
Qualche anticipazione sul disco?
Possiamo dire che penso sia il più belli di quelli fatti per ora, perchè è quello più vissuto, studiato, maturo e serio. C'è dentro tutto anche nuove sperimentazioni che lo rendono più fresco, ma melodie e armonie sono riconoscibili. Ormai manca poco all'uscita pervista a settembre. Intanto suoniamo in giro.
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