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Camilla



Intervista by CronacaQui

5 febbraio 2010
Bastard Sons of Dioniso, dopo la tv il nuovo cd «Morgan? Ingiusto escluderlo»

INTERVISTA 05/02/2010 - Voglia di divertirsi, uno stretto legame con il proprio pubblico e un pizzico di sano realismo. Sono questi gli ingredienti del successo dei The Bastard Sons of Dioniso che Torino ritrova stasera nel concerto all’Hiroshima Mon Amour. La giovane rock band della Valsugana si è svelata al grande pubblico dopo il secondo posto nell’edizione 2008 di “X Factor”. E proprio durante la loro permanenza al talent show di Raidue hanno conosciuto Morgan, ex leader dei Bluvertigo, ora al centro di violente polemiche dopo un’i nt e r v i s t a in cui l’estroso artista ha ammesso l’uso quotidiano di crack come antidepressivo.
Dichiarazioni che l’hanno escluso da Sanremo (“Non ci andrei più” ha detto lui ieri) e che Federico, il batterista dei Bastard commenta così: «Non capisco perché abbia voluto svelare così un suo problema - spiega il giovane trentino - forse per un eccesso di ego o per farsi pubblicità, ma le reazioni mi sono sembrate molto ipocrite, perché sappiamo benissimo quanta droga giri nel nostro ambiente, ma non per questo si deve demonizzare così una persona ».
Il gruppo intanto, composto da Jacopo Broseghini, Federico Sassudelli e Michele Vicentini, sta continuano la sua ascesa nel panorama musicale italiano, soprattutto dopo l’uscita del nuovo album nello scorso ottobre, intitolato “In stasi perpetua”.
A svelare i segreti del power trio trentino ci pensa Federico, batterista del gruppo: «Prima che una band siamo tre grandi amici che conoscono pregi e difetti degli altri, forse è per questo che ci troviamo bene assieme».
Come nascono i Bastard e a cosa si deve questo nome?
«La band nasce nel 2003 quando io, Jacopo e Michele ci conosciamo a scuola e dopo pochi mesi decidiamo di organizzare un concerto in una baita. L’alchimia evidente fra noi diede vita al gruppo, che deve il suo strano nome a Jacopo che lo ideò dopo aver assistito ad una conferenza su Nietzsche, dove si parlava appunto dello spirito dionisiaco».
Come descriveresti “ In stasi perpetua”?
«E’ un concentrato del lavoro della band negli ultimi sei anni, realizzato senza pressioni o criteri particolari. E’ un piccolo greatest hits involontario e ne siamo molto fieri».
Parlando della vostra vita fuori dal palco, siete innamorati?
«Sì, siamo tutti e tre felicemente fidanzati e tengo a precisare che sono le stesse che erano al nostro fianco prima del successo».
Sembrate un trio davvero solido, litigate mai?
«Gli unici diverbi che abbiamo sono sul piano calcistico perché io tifo Juve, Michele l’Inter e Jacopo la Fiorentina, è difficile metterci d’accordo!
».
Info, www.setup-live.it.


Alessandro Banfo
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