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Purtroppo per problemi di connessione, di pc e soprattutto di tempo, il blog chiude. Non ho più tempo per gestirlo e tutto il materiale che stavo preparando e quello che è presente attualmente è andato perso con il mio computer. Il blog resterà cmq aperto così com'è e navigabile ancora ma al momento non verrà aggiornato. Se riuscirò a ripristinare il tutto torneremo on line!
Mi dispiace davvero tantissimo!
Camilla



Bastard all'esame romano

23 maggio 2009
Dopo «X Factor» l’esame romano dei Bastards Sons

«Noi siamo i Bastardi vecchi: lasciamo il posto ai Bastardi giovani». Parola di Elio e le Storie Tese, che durante la finale di X Factor hanno duettato con loro, investendoli di una grande responsabilità. Loro sono The Bastard Sons of Dioniso, rivelazione rock del talent show di Rai Due, lunedì sera in concerto al The Place. Hanno stupito un po’ tutti, dagli addetti ai lavori ai colleghi più celebri: Renato Zero li ha paragonati agli AC/DC e ai Led Zeppelin, parlando di un «rock italiano da esportare all’estero e in grado di competere con i grandi artisti internazionali». Quel che è certo è che i TBSOD (Jacopo Broseghini al basso, Federico Sassudelli alla batteria e Michele Vicentini alla chitarra) sono arrivati alla ribalta televisiva dopo una consistente esperienza live (più di duecento concerti) nei locali e nelle piazze del Trentino. Cresciuti (bene) col rock degli anni ’70, hanno messo in mostra tecnica strumentale e grande capacità di affrontare e personalizzare canzoni apparentemente molto lontane dal loro mondo musicale. È il caso di Just can’t get enough dei Depeche Mode e Che colpa abbiamo noi dei Rokes, interpretate in tv e poi inserite nel mini-album L’amor carnale, che include quattro cover e due brani originali. «Dopo aver mostrato il nostro lato vocale nelle esibizioni di X Factor – spiegano – finalmente abbiamo potuto esprimerci anche come musicisti». È il preludio a un album di composizioni inedite, che sarà il terzo della discografia dei TBSOD. Già, perché basta fare un salto sul sito ufficiale dei tre trentini per scoprire che già nel 2006 avevano scelto la via dell’autoproduzione, pubblicando un paio di album: uno elettrico e fatto esclusivamente di loro brani, l’altro acustico e ricco di cover (dai Nirvana ai Kings of Convenience). Chissà che gli Elii, accomunati ai Bastard anche dal frequente uso dell’acronimo (EelST vs. TBSOD), non abbiano rivisto nel giovane trio quella voglia di giocare con la musica che li caratterizza da sempre e che raramente affiora nel panorama musicale italiano. DPas

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1 commento:

~Electra ~ ha detto...

Weee bel blog complimenti!!!!!

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