X Factor 4: istruzioni per l’uso
(e per gestire il successo).
Dalla voce degli “ex” talenti…
Che l’attesa della nuova edizione di X Factor, in onda questa sera alle 21 su Raidue sia ormai febbricitante, è cosa risaputa. Ma c’è una domanda - che ci si pone ogni anno, ed è sempre la stessa - che ancora non ha trovato risposta: qual è il modo migliore per affrontare questa opportunità di lancio e di immediata notorietà?Il più delle volte, questa domanda viene posta a chi ha raggiunto un risultato di estrema popolarità e successo. Ma, forse, è importante avere anche un altro punto di vista: quello di chi ha avuto riscontri mediatici all’apparenza meno travolgenti.Per questo abbiamo posto questo interrogativo ai Bastard Sons Of Dioniso, band principe e finalista della seconda stagione e a Ilaria Porceddu, protagonista eccellente della prima stagione. Eccome come ci hanno risposto.Una delle caratteristiche principali per poter accedere e continuare il percorso ad X Factor, a differenza di quanto si possa immaginare, è presentarsi mostrando personalità definita, e persistere nel voler portare avanti un proprio percorso musicale, che sembra avere molta considerazione nel corso del talent.Ecco cosa ci dicono in merito i Bastards :“Abbiamo cercato di mettere sempre in primo piano le nostre idee e i nostri progetti senza mai cercare di individuare delle potenziali caratteristiche ideali“.
Tesi confermata, peraltro, anche da Ilaria:“Bisogna solo essere se stessi. È un rischio, perché non essere malleabili alle scelte degli altri può diventare pericoloso. È facile infatti non sentirsi compresi, ma bisogna portare avanti le proprie idee con forza e determinazione. Sul lungo termine, questo atteggiamento paga sempre”.Viene da dire che una certa elasticità serve, in un percorso formativo con personaggi esperti del settore (che andrebbero - forse - seguiti in maniera rigorosa, in modo tale da forgiare artisti con maggiore capacità comunicativa, interpreti saggi dei gusti del pubblico).La spontaneità, dopo la determinazione, sembra essere il secondo punto di forza più importante. Ecco cosa aggiunge la band rock trentina:“Noi ci siamo trovati ad X Factor per caso, con la scusa di voler comprare un divano per la nostra sala prove e la popolarità ci è piovuta addosso in maniera inaspettata e fortunata. Una graduale presa di coscienza di quello che stava accadendo attorno a noi ci ha portati a vivere giorno per giorno e a gestire nel modo giusto ogni cosa per perseguire il nostro sogno: vivere di musica fatta e pensata da noi.Sappiamo che è dura, ma la fortuna di partecipare ad un talent show è quello di creare un punto di partenza e di visibilità che se sfruttata al meglio può portare lontano”.Di pari opinione è la sarda Ilaria Porceddu:“Una volta fatto X-Factor, bisogna continuare a fare musica senza farsi travolgere dall’onda della popolarità, piuttosto è importante cavalcarla. Si esce da quella trasmissione e ti ritrovi catapultato in un altra vita, diversa da quella quotidiana.Si riesce ad affrontarlo meglio, il dopo, se si ha un percorso precedente di studio, impegno e sacrifici. Il vantaggio è scoprire che quella musica che ieri combattevi per far ascoltare e che sembrava non importare a nessuno, poi acquisisce valore.Un atteggiamento solido aiuta anche a tenere i piedi sempre per terra e preservare dalle delusioni che possono arrivarti. Il talent fa tanto bene all’artista, ma se non si è pronti, può fare molto male”.Maturità e consapevolezza sono due ingredienti fondamentali, ma per le scelte future, dove a volte non si è tutelati al cento per cento, è fondamentale mettersi in gioco nel rispetto delle proprie certezze. Ilaria ci ha rivelato:“Non posso che dire grazie a questo programma, ma credo che il mio errore sia stato di non essermi totalmente lasciata andare. Sono molto riservata e mi sentivo in contrasto con le dinamiche di X-Factor. Oggi quello stesso disagio è ciò che mi ha rinforzato e mi ha aiutato a vivere la vita in generale, e non solo la carriera, in maniera diversa”.Una conferma dello stesso segno e ironica anche per i Bastardi:
“Nessun rimpianto, al massimo possiamo essere tristi perché non abbiamo accettato di fare uno spot per un’importante compagnia telefonica“.
Riassumendo: per X-Factor bisogna essere pronti tecnicamente e umanamente per restare e vincere, poco interessati al successo a breve termine ma ben disposti, dietro una preparazione solida, a farsi notare accettando con serenità qualche utile compromesso.Questo deve avvenire senza snaturare le proprie idee, che sono l’elemento di una personalità artistica che se spogliata, rende l’artista un pupazzo. E i, pupazzi nella musica italiana, non si è ancora finiti di contarli.
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