Una dimensione c
he appare giustamente lontana dall'anima rock dei tre musicisti trentini che stanno ottenendo gratificazioni live nel loro tour di «In stasi perpetua». Alla loro esperienza musicala si lega anche la figura di Morgan uno dei giudici che li hanno accompagnati nella loro cavalcata trionfale ad «X Factor». Proprio da Morgan e dal polverone che ha portato il vocalist dei Bluivertigo all'esclusione dal Festival è iniziata la nostra chiacchierata con il chitarrista dei Bastard. Michele, che effetto ti ha fatto tutto questo cancan mediatico attorno al caso Morgan-Sanremo? «Se devo essere sincero, penso che sia stata una gigantesca montatura pubblicitaria. Su Morgan si è sempre saputo tutto e in questo periodo sembra che tutti siano caduti dal pero davanti a certe dichiarazioni… insomma c'è stato un gioco delle parti che ritengo francamente stucchevole». E adesso si parla di una sua possibile comparsa a sorpresa, si fa per dire, sul palco dell'Ariston… «Non mi stupirebbe, farebbe parte del gioco e comunque intanto l'importante è che se ne parli e l'obiettivo mi pare raggiunto». Morgan comunque durante «X Factor» vi ha sempre appoggiati. «Evidentemente gli eravamo simpatici… ma noi non abbiamo mai avuto occasione di conoscerlo in maniera approfondita, anche perché non eravamo, come si sa, della sua squadra». Ragionando per ipotesi: se qualcuno invitasse i Bastard a Sanremo che fareste? «Non ci andremmo di sicuro: sono un mondo ed una dimensione musicale che non ci appartengono assolutamente. Penso che mi sentirei a disagio sul palco dell'Ariston; no, non mi ci vedo. Sanremo è troppo lontano dalla nostra idea di musica». Non mi dire che non ti sei mai sorbito qualche serata del festivalone… «Certo qualcosa ho visto, ma poco davvero. Mi ricordo l'anno in cui proprio i Bluvertigo di Morgan presentarono "L'assenzio", per il resto ho sempre evitato». Fra i protagonisti di quest'anno anche Noemi che ha condiviso con voi la seconda edizione del talent show. «Lei se lo merita, è molta brava. È una tipa ok con una grandissima voce. Penso che per lei sia un ottimo traguardo». Quest'anno hanno anticipato anche «X Factor» per permettere al vincitore di partecipare proprio a Sanremo: sul palco ci sarà anche Marco Mengoni a cui avete dato, scherzosamente, del piagnone. «Piangeva spesso - sorride Michele - e abbiamo fatto qualche battuta ironizzando un po, ma in realtà è davvero bravo e ha meritato di vincere "X Factor" e anche lui come Noemi ha una voce che si fa notare, come quella di Matteo Beccucci. Insomma per loro Sanremo va benissimo».
Fabio De Santi
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he appare giustamente lontana dall'anima rock dei tre musicisti trentini che stanno ottenendo gratificazioni live nel loro tour di «In stasi perpetua». Alla loro esperienza musicala si lega anche la figura di Morgan uno dei giudici che li hanno accompagnati nella loro cavalcata trionfale ad «X Factor». Proprio da Morgan e dal polverone che ha portato il vocalist dei Bluivertigo all'esclusione dal Festival è iniziata la nostra chiacchierata con il chitarrista dei Bastard. Michele, che effetto ti ha fatto tutto questo cancan mediatico attorno al caso Morgan-Sanremo? «Se devo essere sincero, penso che sia stata una gigantesca montatura pubblicitaria. Su Morgan si è sempre saputo tutto e in questo periodo sembra che tutti siano caduti dal pero davanti a certe dichiarazioni… insomma c'è stato un gioco delle parti che ritengo francamente stucchevole». E adesso si parla di una sua possibile comparsa a sorpresa, si fa per dire, sul palco dell'Ariston… «Non mi stupirebbe, farebbe parte del gioco e comunque intanto l'importante è che se ne parli e l'obiettivo mi pare raggiunto». Morgan comunque durante «X Factor» vi ha sempre appoggiati. «Evidentemente gli eravamo simpatici… ma noi non abbiamo mai avuto occasione di conoscerlo in maniera approfondita, anche perché non eravamo, come si sa, della sua squadra». Ragionando per ipotesi: se qualcuno invitasse i Bastard a Sanremo che fareste? «Non ci andremmo di sicuro: sono un mondo ed una dimensione musicale che non ci appartengono assolutamente. Penso che mi sentirei a disagio sul palco dell'Ariston; no, non mi ci vedo. Sanremo è troppo lontano dalla nostra idea di musica». Non mi dire che non ti sei mai sorbito qualche serata del festivalone… «Certo qualcosa ho visto, ma poco davvero. Mi ricordo l'anno in cui proprio i Bluvertigo di Morgan presentarono "L'assenzio", per il resto ho sempre evitato». Fra i protagonisti di quest'anno anche Noemi che ha condiviso con voi la seconda edizione del talent show. «Lei se lo merita, è molta brava. È una tipa ok con una grandissima voce. Penso che per lei sia un ottimo traguardo». Quest'anno hanno anticipato anche «X Factor» per permettere al vincitore di partecipare proprio a Sanremo: sul palco ci sarà anche Marco Mengoni a cui avete dato, scherzosamente, del piagnone. «Piangeva spesso - sorride Michele - e abbiamo fatto qualche battuta ironizzando un po, ma in realtà è davvero bravo e ha meritato di vincere "X Factor" e anche lui come Noemi ha una voce che si fa notare, come quella di Matteo Beccucci. Insomma per loro Sanremo va benissimo».Fabio De Santi
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